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venerdì 31 maggio 2013

Consigli per i non acquisti

È da molto tempo che sono convinta di vivere tempi strani... Sono una commerciante e mi colpivano i discorsi dei direttori vendite che ogni anno arrivavano a fare il predicozzo: quest'anno bisogna aumentare il fatturato! 
Già, certo, sicuro!!!  Il trend che fino a ieri ci è stato richiesto da chi produce e che comunque è preteso dallo stato è insostenibile, stupido, miope, illogico: lavorare, lavorare, produrre e ancora produrre, vendere, comperare per chi ci riesce, e ovviamente pagare, pagare, pagare fino ad arrivare a pagare il nostro bel funerale, messa e tasse di successione escluse ...Odio il PIL, le conseguenze e le condizioni che pone....e non sopporto tutte le facce da PIL, dotte e tronfie che lo sostengono.
È eticamente accettabile considerare un prodotto industriale come l'araba fenice che autonomamente innesca l'autocombustione per poi riproporsi allo stesso consumatore garantendo così l'immortalità del consumo e la fine, anche troppo vicina, delle risorse planetarie? 
È ragionevole pensare che la saturazione multi livello del mercato non esista? 
È moralmente condivisibile la logica del profitto, quella che immette sul mercato prodotti sempre più scadenti, sempre più impattanti, sempre più... immondizia immediata e disastro remoto-non-troppo sulla quale speculano pochi trucidi a danno di troppi che non sanno?
I troppi che non sanno devono imparare il più velocemente possibile che l'attuale situazione
economica ha un rovescio della medaglia: il fatto di avere sempre meno denaro a disposizione mette nella condizione di NON ACQUISTARE e questo agli occhi di tutti è drammatico. Ma, non acquistare ha a che fare con la sopravvivenza dell'essere umano? Il denaro in tasca è vitale? Entrare in una bottega cambia o salva la vita? Nel nostro sistema economico pare proprio di si...
Il non acquistare ha conseguenze  pesantissime... fallimenti... licenziamenti... svalutazione... inflazione... crollo totale della logica occidentale ma anche del profitto dei trucidi che, collusi con governi e partiti, scelgono sempre di percorrere le loro strade senza uscita per noi e in un tempo non lontano, anche per loro, quanto meno per la loro progenie di piccoli trucidi ignari.
Ecco, il non acquistare per scelta è l'altra faccia della medaglia, è l'unica guerra che possiamo combattere per contrastare i trucidi e la loro cecità, il loro non senso del futuro, la loro tronfia ignoranza. E la cosa straordinaria è che potremmo anche sopravvivere, anzi re-imparare a vivere autonomamente, a riusare la ragione, a riprendere l'uso dei nostri sensi e delle nostre mani, a fidarci dell'intuito, a costruire legami e alleanze con chi ci assomiglia, a scegliere quello che di buono va tenuto nel marasma di tutto ciò che ci circonda...Ho una grande speranza, la rivoluzione degli orti è alle porte...



sabato 18 maggio 2013

Pasta madre: il rinfresco

Quando il lievito è maturo va rinfrescato una volta a settimana e tenuto in frigorifero. (1) Il rinfresco è  un'operazione semplicissima:  (2) prendo 50 gr di lievito naturale dal barattolo dove l'ho conservato e lo mescolo bene in un altro vasetto, perfettamente pulito, con 40 gr. d'acqua naturale (io non uso quella del rubinetto, che potrebbe contenere cloro). (3) Quando il tutto è ben miscelato e sciolto, aggiungo 50 gr di farina Manitoba (si trova al supermercato, tipo la Spadoni). (4) Mescolo bene, chiudo il coperchio e ripongo in frigorifero. (5) TUTTO QUI!!!

P.S.  La pasta madre che avanza può essere usata per pane, pizza, focaccia ma anche per i dolci lievitati, oppure si possono fare le frittelle (posterò la ricetta) ma anche delle trappole per zanzare e se proprio non siete in vena di fare nulla potreste sempre affidarla a qualche amico...

venerdì 17 maggio 2013

I REGALI.......DELL'ORTO

L'ORTO CI REGALA........

 FRESCHEZZA;                                                                                                                           genuinità e sapore degli ortaggi che consumiamo "più freschi di così è impossibile trovarli" piaceri e sapori degli ortaggi e verdure del nostro orto, sono unici
ho letto , che alcuni chef, allestiscono veri e propri orti all'interno dei loro ristoranti questo per offrire, ai loro clienti, la maggior freschezza possibile, I VERI .....ortaggi, verdure  e frutta  sono noti per essere la nostra principale fonte di vitamine e sali minerali, poverissimi di grassi e calorie e ricchi di  aminoacidi essenziali per il nostro organismo.
Che si perdono nel giro di qualche giorno, come quelli dei supermercati..........

LA SALUTE ;                                                                                                                                              non solo per il fatto di mangiare prodotti sani, cresciuti in autoproduzione  con solo acqua e sole, ma anche per la salute fisica, l'attività motoria, che si produce coltivando un orto, consumo di calorie, allenamento e arricchimento mentale,1 ora nell'orto equivale a 30 minuti di palestra. L'orto ci insegna a vivere con più serenità, il vivere e rispettare i ritmi della natura , molto più lenti dell'attuale società.
a vivere il gusto della crescita, dell'attesa e della raccolta, l'orto va curato e questo ci regala del tempo per pensare e ragionare, ed in più, il gusto di fare da soli vivendo la natura ed i suoi preziosi insegnamenti.

IL RISPARMIO;
Coltivando un orto di 30 mq , una famiglia di 3 persone, risparmia dai 500/700 euro  all'anno

PENSATECI....
da noi, puoi adottarlo ....


ora vi lustro gli occhi con una foto dei nuovi nati
il bagnetto
 
la fuga
 
il rientro

giovedì 16 maggio 2013

L'orto-giardino

Non c'è proprio niente da fare: il mio senso del bello, o meglio, quello che a me sembra bello, mi influenza anche su come organizzo la cosiddetta parte produttiva del giardino, tanto da farlo diventare un orto decorativo. A parte il fatto che le piante commestibili sono per lo più decorative, se non addirittura bellissime, ma resta evidente che posizionamento e consociazioni in orticoltura possono avere una vera e propria valenza estetica. Credo fermamente che passare giorni della nostra vita immersi in ambienti naturali amati e curati, influenzi positivamente il nostro umore, la nostra serenità e la nostra salute. Per questi motivi cerchiamo di immaginare e progettare lo spazio verde tenendo presente sempre che debba  essere altamente produttivo, rilassante e non stressante, quindi a basso tenore lavorativo e anche decisamente bello da vedere. Ci ispiriamo alle tecniche permaculturali implementandole con questo valore aggiunto: la piacevolezza nel girare lo sguardo su ambienti appaganti, curati anche esteticamente... le classiche gioie per gli occhi e non solo...
Abbiamo in mente un ambizioso progetto: vorremmo tanto tentare di trasformare una piccola porzione di bosco qui intorno in una "foresta commestibile" così come ci insegna la permacultura, ma con in più una valenza estetica tale da renderla una sorta di Eden riequilibrante. 
Chissà se ce la faremo prima o poi?



mercoledì 15 maggio 2013

La mia ricetta per fare un buon pane

Proprio ieri finalmente, dopo due mesi di ciofeche, dal mio forno è uscito un buon pane! Quindi oggi posto come ho fatto.
Prima di tutto calcola che ci vorranno circa 24 ore da quando inizierai a impostare il lavoro a quando potrai gustare la prima fetta del TUO pane: i tempi di lievitazione possono comunque variare a seconda delle stagioni. Io, utilizzando parte della lievitazione in frigo, posso approssimare:
  • circa 8 ore per riattivare la pasta madre ( tempi che possono variare decisamente a seconda della vitalità del lievito, che si considera pronto quando, dopo tre ore dal rinfresco, triplica il suo volume)
  • mezz'ora circa per fare l'impasto (poco più se lo faccio a mano, poco meno se uso l'impastatrice
  • almeno 6 ore in frigorifero per la prima lievitazione (tempi che possono essere aumentati all'occorrenza)
  • 5 minuti per dare la forma al pane
  • ulteriori 3/4 ore per la seconda lievitazione 
  • 5 minuti per infornare
  • 1 ora per cuocere... In pratica tutta la giornata, ma assolutamente fattibile anche per chi lavora poiché l'impegno vero e proprio, impastando a mano ed escludendo i tempi di lievitazione e cottura, non va oltre la mezz'ora!
Come seconda cosa procurati gli ingredienti:

340 ml di acqua (dopo averla fatta riposare un'oretta in brocca così  il cloro se ne va...)
300 gr di farina 00
350 gr di farina Manitoba
50 gr di LIEVITO MADRE
1  cucchiaino di zucchero
3  cucchiaini di sale

Ed ora ti spiego come ho fatto: ho preso dal frigorifero 50 gr del mio lievito madre e l'ho rinfrescato con 50 gr della farina Manitoba e 40 gr d'acqua la sera precedente alla panificazione; è rimasto a divertirsi fuori dal frigorifero per tutta la notte e la mattina successiva era più che triplicato (a me è servito un solo rinfresco in quanto è un lievitino bello pipicchio e frizzantello, e questo dipende sempre dalla vitalità dei batteri, insomma potresti dover aggiungere ulteriori grammi di farina e acqua sempre nella proporzione 50-50-40 anche più di una volta)
Quindi l'ho versato nella ciotola dell'impastatrice con i 300 gr d'acqua e i 5 gr di lievito di birra. Usando il gancio K si e' velocemente sciolto, quindi ho aggiunto lo zucchero e miscelato un terzo circa di farina 00 e un terzo di Manitoba. Tempo:  10 minuti

Ho poi cambiato il gancio ed iniziato ad impastare aggiungendo ancora le due farine ( sempre un terzo di entrambe) Tempo: 5 minuti
A questo punto è ora di aggiungere il sale, mescolare e con calma, terminare le farine. Tempo: 5 minuti.
Ho fermato la macchina e staccato con la spatola dalla ciotola e dal gancio l'impasto perché così si raffina ulteriormente il tutto, ho ripreso il lavoro. Tempo: 10 minuti.
Nel frattempo ho infarinato una ciotolona e il piano di lavoro.
Finito d'impastare ho rovesciato la massa sul tavolo, le ho dato due pieghe e chiusa a palla che ho poi appoggiato nella ciotolona e sigillato con il domopack. Tempo: 5 minuti
e poi... Via nel frigorifero e io via a lavorare...
Quando si fanno lievitare lentamente gli impasti a freddo, si guadagna in aroma e ovviamente si ha libertà di tempo. Tempo minimo: 6 ore

Un'occhiata nel frigorifero e... bellissimo!!!

la pallina è diventata un bel pallone gonfiato!!! È arrivato il momento di dargli forma: ho fatto scendere l'impasto senza piegarlo né ammassarlo, l'ho allargato, gli ho dato le due pieghe e...
l'ho arrotolato sigillandolo ad ogni giro. Ho ulteriormente arrotolato il pane e...
 una volta soddisfatta del risultato l'ho adagiato sulla leccarda rovesciata (ho l'impressione che usandola rovesciata, ci sia un accumulo di calore... ma è solo una mia teoria...) sulla quale ho sparso della farina grossa di mais (serve per far passare aria sul fondo e quindi cuocerlo meglio)
Ho coperto con un telo e un po' di pellicola il pane e chiuso in forno a lievitare per la seconda volta. Tempo: 3/4 ore ( in frigorifero puoi ipotizzare tempi doppi)

Dopo la lievitazione faccio scivolare la leccarda verso l'esterno, tolgo Domopack e panno, incido profondamente con un coltello affilatissimo la superficie superiore della pagnotta evitando di toccarla con le mani, la riposiziono a freddo nella parte alta del forno e impostando la temperatura  a 200 gradi inizio la cottura. Quando si raggiunge la temperatura abbasso a 180 gradi e lascio  cuocere per 30 minuti quindi spengo il forno e controllo la cottura battendo sul fondo della pagnotta per sentire se suona e osservando il colore della crosta. Se tutto fosse ok, lascio il pane rovesciato nel forno aperto fino al raffreddamento...se ci si riesce!!!
Bene...tutto qui!  ;)))

martedì 14 maggio 2013

Finalmente!!!

Dopo ben due mesi, finalmente questa sera ho sfornato il mio primo vero, fragrante e soprattutto buon pane! Ho letto che panificare e' un gioco di pazienza: è verissimo. Se ci si perde d'animo ai primi due, tre, cinque, dieci tentativi, non si avrà l'opportunità di sentire, a metà cottura, quel profumo che già preannuncia qualcosa di buono, non si vedrà all'apertura del forno quella forma perfettamente lievitata e dorata che suona con quel TOC TOC bello pieno quando ci si battono le nocche, non si potrà apprezzare nel momento del taglio quanto sia croccante la crosta che si sbriciola sotto la lama in contrasto con la mollica morbida, elastica e alveolata, ma, soprattutto, quando ancora caldo (non è mai possibile resistere fino al raffreddamento!) lo si assaggerà, si proverà quell'orgoglio di chi sa bene di esserci riuscito: siiiiii....ce l'ho fatta!!! E tutto questo grazie al continuo sperimentare dosi, tempi di lievitazione, farine, ricette e....il LIEVITO NATURALE, i suoi rinfreschi, la magia della sua composizione ( di fatto diversa a seconda di chi e dove lo si fa)  e il fatto che sia vivo, che abbia bisogno di cure... Io, che sono previdente  ho iniziato la sua preparazione con tre ricette differenti per avere la certezza che almeno una avrebbe iniziato a fermentare come si deve. Mi sono poi ritrovata con tre barattoli di lievito in quanto sia lo starter a base miele, che quello allo yogurt bio che quello di  frutta(uva passa) hanno funzionato benissimo e nel giro di una settimana avevo il mio bel lievito naturale, anzi, i miei bei lieviti dai profumi diversi. Ora, avendo letto che più la pasta madre è ricca di batteri e lactobacilli più è salutare e "buona", per semplificare i rinfreschi, non sprecare farina e  migliorare contemporaneamente le qualità organolettiche dell'impasto, ho riunito i tre giovincelli in un unico contenitore, ottenendo di fatto un lievito ancora più complesso e ricco di ceppi diversi tra loro: il trionfo della biodiversità in un bicchiere. Di seguito i link che ho seguito per fare il lievito madre:
http://www.stilenaturale.com/news/1597/Come-autoprodurre-la-pasta-madre-pasta-acida-o-lievito-naturale.html
http://vivalafocaccia.com/2010/01/04/la-video-ricetta-del-lievito-naturale/
http://ricette.giallozafferano.it/Lievito-madre.html
I rinfreschi sono stati tutti cambiati dalle relative ricette sino ad esaurimento farina, ossia, all'inizio ho utilizzato per tutti e tre  farina Manitoba. Terminata la scorta di Manitoba, sono passata all'integrale macinata a pietra. Ora ho riunito i tre lieviti in un unico contenitore e li rinfresco con le farine che intendo usare nel pane (praticamente, quelle che ho in casa...) dando spesso la preferenza alla farina di forza, la Manitoba Spadoni. Il risultato è un impasto vivace, dalla crescita miracolosa, non più acido ma sapido e corposo. Chi lo vuole? La pasta madre non si vende MAI, si regala. Se tu non avessi voglia di cimentarti con la creazione vera e propria del lievito ma ne volessi un po' del mio, cerca un barattolo tipo conserva bello pulito e vai alla pagina ADOTTA LA PASTA MADRE. Troverai le indicazioni per riceverla.
P.S. Tra poco posterò come ho fatto la mia pasta madre... Per chi volesse provare la biodiversità del lievito...
Ciao, alla prossima!!!

un pò di benessere naturale...

la raccolta del biancospino, per infuso benefico








sabato 4 maggio 2013

UN NUOVO ARRIVO , IN CASA ADOTTAUNORTO

è una femminuccia  di bassotto.....come la chiamiamo?







giovedì 2 maggio 2013

IL POLLAIO 2



IL POLLAIO





IL SOGNO...PRENDE FORMA

il mio lavoro di agente di commercio,mi obbliga a passare parecchie ore della giornata in automobile,
sempre di corsa , e spesso bloccato nel traffico, penso spesso di cambiarlo,magari con un posto in ufficio,magari vicino casa e poterci andare in bicicletta o meglio a piedi, oppure un lavoro manuale, artigianale, ma mi rendo conto che non cambierebbe nulla,non è il tipo di lavoro che voglio cambiare, ma il modo di vita, una vita ...magari più spartana senza la smania del cunsumismo,senza la smania del possedere cose materiali per la maggior parte INUTILI.
Da bambino, quando a scuola ci chiedevano che lavoro vuoi fare da grande?, rispondevo il contadino.....con una fattoria colma di animali e tanta terra dove coltivare qualsiasi cosa si potesse seminare.
Ma purtroppo il mio lavoro diventò altro, a dire il vero "altri" ,però non ho mai perso la voglia ed il desiderio di quella fattoria,anche se la vedevo sempre più da lontano,lontanoo, lontanooo
e così un bel giorno,( per impedire che diventasse invisibile)decisi di provarci,acquistai un rudere da ristrutturare in una cascina, il commento comune di tutti i miei conoscenti, era "SEI IMPAZZITO"
addirittura mia madre quando la acconpagnai la prima volta, non volle nemmeno scendere dall'auto
l'unico che mi diede conforto fù quel bonaccione di mio padre, che con voce calma e rassicurate disse, però..... a parte tutto è in bel posto con un sacco di terreno per fare l'orto.
Nel giro di qualche anno ho terminato (qusi del tutto) la ristrutturazione,ho creato un pollaio, e l'orto
in quel terreno ,circondato da boschi,piccole pozze d'acqua che servivano per irrigare con rane e rospi,api, prati,siepi,uccelli ed incolti, abitat perfetto per fauna e microfauna, insetti dannosi e utili che si controllano e selezionano a vicenda il tutto associato ad una rotazione delle semine, rende il mio orto NATURALE, uso la parola naturale in quanto oggi biologico ed altre terminologie....sembrano solo moda, credo che il mio naturale assomiglie alla permacultura, in pratica io semino,trapianto senza preoccuparmi di altro...come viene viene...la mangio uguale.
Anche i mie genitori..... ora vivono qui con me.
Questo blog, nasce per la voglia di scoprire se altre persone vivono o vorrebbero vivere questa esperienza e se vogliono condividerla con noi, (come scrive Antonella chi sà insegna) e creare un gruppo che si scambia, consigli, esperienza, anche una semplice ricetta, un modo come e dove piantere un tipo di ortaggio o  un fiore,qualsiasi cosa che si possa fare,cucinare, seminare o allevare in autosufficienza,ovviamente tutto " NATURALE", vorremmo anche creare una pagina dedicata all'alimentazione vegetariana e vegana.
Aspettiamo commenti
ciao